In questo lungo anno sono entrati nel gergo comune alcuni termini “specialistici” riguardanti l’igiene. Tra questi, spiccano la sanificazione e la sanitizzazione. Spesso vengono confusi, addirittura considerati alla stregua di sinonimi. In realtà, indicano attività differenti, benché affini.
L’importanza dell’igiene in tempo di Covid
Prima di parlare della sanificazione e della sanitizzazione, e di descrivere queste due distinte attività, è bene fare il punto sui cambiamenti che la pandemia ha innescato. Non che prima che la pulizia venisse posta in secondo piano, sia chiaro. Molto banalmente, non vi era un’attenzione marcata al concetto di “distruzione degli agenti patogeni”. Era diffuso l’uso di detergenti, molto meno quello di prodotto disinfettanti.
Ad oggi, pulire le superfici e i locali in modo da distruggere batteri e virus – e uno in particolare – è diventato essenziale sia per questo di sicurezza che per rispettare la normativa. Una normativa che a volte lascia margini di descrizione, per esempio sulla frequenza con cui procedere con le attività di pulizia più “pesanti”, e che altre volte invece vincola in maniera stringente i gestori dei locali, specie a seguito del tanto temuto tampone positivo.
In un tale contesto, è fondamentale conoscere innanzitutto la terminologia, in modo da richiedere servizi con precisione, mettersi al riparo da beghe legali e – soprattutto – da rischi di tipo sanitario. E’ dunque necessario conoscere la differenza tra pulizia e sanificazione, tra sanificazione e disinfezione. Persino tra sanificazione e sanitizzazione, sebbene quest’ultimo sia il termine meno utilizzato e diffuso (non senza motivo).
Pulizia, sanificazione, disinfezione e sanitizzazione
Dunque, ecco una panoramica sui termini legati alle attività di igienizzazione, compresa la più misteriosa “sanitizzazione”.
Pulizia. Con questo termine, comunque privo di risvolti scientifici o prettamente tecnici, si intende la semplice rimozione dello sporco visibile. In genere, è realizzata per mezzo dei classici detergenti per superfici, con una portata non necessariamente disinfettante.
Sanificazione. E’ l’attività che permette di ridurre drasticamente o eliminare gli agenti patogeni. E’ sempre preceduta dalla semplice pulizia, sebbene alcuni prodotti consentano – polvere a parte – di realizzare contestualmente le due operazioni. E’ il caso dei detergenti che contengono agenti disinfettanti, come quelli arricchite con candeggina o sostanze alcoliche.
Disinfezione. E’ un termine che viene spesso confuso con la sanificazione. In realtà, è molto affine ma vanta un significato proprio. Per la precisione, la disinfezione è la fase della sanificazione che prevede la distruzione degli agenti patogeni. Dunque, si può affermare che pulizia più disinfezione uguale sanificazione. In alcuni rari casi, ovvero quando l’ambiente e le superfici sono già puliti, si procede direttamente con la disinfezione. Ciò si verifica, per esempio, negli ambienti ospedalieri.
Sanitizzazione. Dunque, eccoci alla sanitizzazione. Cos’è nello specifico? Possiamo considerarla come una variante della sanificazione, sebbene venga applicata in contesti radicalmente diversi. Infatti, la sanitizzazione non è altro che la sanificazione realizzata negli ambienti relativi alla produzione di alimenti. In questo caso, la disinfezione – ovvero l’effettiva rimozione degli agenti patogeni – è fondamentale per garantire i più elevati standard di sicurezza, oltre che per rispettare una normativa che, almeno in Europa, è davvero stringente.
Come avviene la sanitizzazione? Di base, le sostanze non differiscono da quelle impiegate nella sanificazione “normale”. Tuttavia, vengono applicate in una forma e per mezzo di dispositivi diversi, pensati appositamente per un utilizzo rapido e su larga scala. D’altronde, il campo di applicazione è l’industria, che vive di spazi enormi, i quali hanno ben poco a che vedere con quelli dell’edilizia civile.
A quale società di sanificazione rivolgersi
E’ evidente che il problema della sanitizzazione riguardi un contesto circoscritto, piuttosto che la collettività nel suo complesso. I cittadini comuni, che non sono chiamati a gestire il rispetto di normative industriali, necessitano del “normale” servizio di sanificazione. La necessità, come già accennato, nasce da questioni di sicurezza e dall’obbligo di rispettare normative.
Sia chiaro, la sanificazione è un servizio utile in ogni caso, anche quando non vi è alcuna legge o decreto a imporne il ricorso. E’ un modo per sentirsi sicuri, per abbattere il rischio, per vivere con maggiore serenità. Pensiamo, per esempio, ai condomini che a prescindere dalla comparsa o meno di casi all’interno dello stabile, procedono con una sanificazione regolare. Un accorgimento che offre molti vantaggi, e che non richiede chissà quali sforzi economici.
Ad ogni modo, se senti la (sacrosanta) necessità di sanificare locali che, in un modo o nell’altro, sono sotto la tua responsabilità, non puoi esimerti dal rivolgerti a una società di sanificazione. Il fai da te, per quanto apparente comodo, può risultare dannoso. La sanificazione è un’attività più complessa di quello che sembra.
A quale società dovresti rivolgerti?
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