Quali sono le procedure di sanificazione degli ambienti di lavoro?

Le procedure di sanificazione degli ambienti di lavoro non sono affatto complicate. Tuttavia, è necessario conoscerle bene, in modo da adempiere agli obblighi di legge e tutelare la propria e altrui salute. Vale la pena parlarne, dunque, operando al contempo una precisione a livello terminologico e un’altra a livello operativo. Quest’ultima, per inciso, riguarda le società di sanificazione.

procedure di sanificazione luoghi di lavoro impiegati che indossano mascherina

Sanificazione ambienti di lavoro: un obbligo e uno strumento di tutela

La sanificazione degli ambienti di lavoro è un obbligo di legge e allo stesso tempo uno strumento di tutela. Per quanto concerne le tempistiche, la normativa non è molto specifica e ordina semplicemente che la sanificazione debba essere periodica. Ovviamente, alcuni casi fanno eccezione. Tra cui, quello più temuto in assoluto: ovvero che l’ambiente di lavoro sia stato di recente frequentato da un soggetto positivo al Sars-Cov2. In tal caso la sanificazione è obbligatoria, e va realizzata nel più breve tempo possibile, certamente prima della riapertura dei locali alla frequentazione altrui.

Al di là delle disposizioni di legge, è bene prestare molta attenzione al tema della sanificazione. E’ infatti uno degli strumenti per prevenire l’insorgere di focolai. Il rischio più grande è mettere a repentaglio la salute propria e dei propri dipendenti. Tuttavia, vi è un altro rischio, da porre in secondo piano rispetto alla sicurezza sanitaria ma da non trascurare. Il riferimento è all’interruzione dell’attività produttiva in presenza.

Tale interruzione rischia di compromettere la qualità del lavoro, o almeno rallentarlo, se le attività coinvolgono il terziario e dunque – in un modo o nell’altro – possono essere svolte da remoto (a casa propria, in smart working). L’interruzione però rischia di generare danni irreversibili se le attività coinvolgono la manifattura e l’industria, dunque devono essere necessariamente svolte in presenza.

Vi sono due modi per limitare i danni. Il primo è il rispetto delle norme di prevenzione, che prevedono l’uso dei dispositivi individuali e il mantenimento, per quanto possibile, del distanziamento sociale. Più facile a dirsi che a farsi, se si considera che, comunque, anche l’ufficio più piccolo e meno attrezzato offre dei spazi comuni di socializzazione, senza contare i servizi.

L’altro metodo consiste proprio nell’adempimento degli obblighi circa la sanificazione. In buona sostanza, è bene procedere spesso alla sanificazione degli ambienti di lavoro. Quanto spesso? Di nuovo, il legislatore non si è espresso con chiarezza in merito. In via non del tutto arbitraria, alcuni esperti suggeriscono comunque una cadenza bisettimanale.

sanificazione

Procedure di sanificazione: una precisazione doverosa

Come accennato a inizio articolo, è bene fare una precisazione circa le procedure di sanificazione in senso stretto, ovvero sulle attività che rendono tale una sanificazione. In merito aleggia un po’ di confusione. Per esempio, il termine viene è sovente considerato un sinonimo di igienizzazione e pulizia profonda. La realtà è ben diversa: pulizia e sanificazione sono concetti diversi.

La pulizia è semplicemente la rimozione dello sporco visibile. In buona sostanza, la pulizia è quell’attività che, di norma, viene svolta più o meno quotidianamente all’interno delle proprie residenze e di qualsiasi ambiente (al chiuso o all’esterno).

La sanificazione aggiunge un tassello in più, e quel tassello altro non è che la rimozione dei microbi che possono causare malattie. Un dettaglio non di poco conto, se si considera l’impatto che il virus sta esercitando sulle nostre vite, dal punto di vista sanitario e non. Dunque, la sanificazione consente di ridurre al minimo il rischio di contrarre il Covid a causa della contaminazione dei locali e delle superfici.

La sanificazione va realizzata per mezzo di prodotti specifici. Non bastano i classici detergenti, è necessario utilizzare varianti che contengono sostanze in grado di eliminare batteri e virus. Molto spesso, si tratta di prodotti con base alcolica o che contengono candeggina. Molti di voi hanno già fatto la loro conoscenza, viste le esigenze di “pulizia profonda” che le vicende dell’ultimo anno hanno posto in essere.

Come scegliere la società di sanificazione

Di base, nessuno vieta di procedere autonomamente con la sanificazione. Non è però una scelta saggia. In primis, perché l’utilizzo dei prodotti specifici è meno semplice di quanto si possa immaginare, se lo scopo è abbattere realmente il rischio contagio. Secondariamente, perché il fai da te comunque richiede molto tempo.

La soluzione ideale, anzi sostanzialmente obbligatoria in una prospettiva di comodità ed efficacia, consiste nelle società di sanificazione. Esse sono specializzate esattamente nella sanificazione (e in altre forme di igienizzazione profonda). Utilizzano prodotti ad hoc, seguono procedure di sanificazione avanzate, che permettono di raggiungere la massima efficacia e in poco tempo. Tra l’altro, il loro costo è tutt’altro che proibitivo.

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