La sanificazione obbligatoria è un concetto che responsabilizza i gestori di locali pubblici, soprattutto alla luce delle esigenze di contrasto alla pandemia di coronavirus. Allo stesso modo, genera qualche ansia. Anche perché le norme sono meno intuitive di quanto si possa immaginare, e il timore di sbagliare c’è sempre. Qui chiariamo qualche aspetto fondamentale, tra quelli legati alla sanificazione obbligatoria, soprattutto in riferimento all’ultimo DPCM.
Sanificazione, pulizia, disinfezione: facciamo chiarezza
Il primo aspetto da chiarire riguarda le definizioni e i significati. A tal proposito, c’è parecchia confusione. Nello specifico, il termine sanificazione viene confuso con quello più generico di “pulizia” e quello più specialistico di “disinfezione”, e viceversa ovviamente.
Ebbene, sanificazione, disinfezione e pulizia non sono la stessa cosa.
- Il significato di pulizia è quello che tutti conoscono, o comunque simile. Consiste, infatti, nella rimozione dello sporco visibile.
- La sanificazione è la distruzione dei microbi attraverso l’applicazione di detergenti appositi (es. a base alcolica)
- La disinfezione è la distruzione pressoché totale degli agenti patogeni attraverso prodotti chimici specifici.
In una scala dal meno specialistico al più specialistico, o dal meno efficace/pervasivo al più efficace/pervasivo, troviamo quindi pulizia sanificazione disinfezione.
Ora, la pulizia e la sanificazione, in linea teorica, possono essere svolte da tutti. Si tratta dell’applicazione di “semplici” detergenti. Discorso radicalmente diverso dalla disinfezione, che può essere effettuata solo da professionisti del settore, ufficialmente certificati.
Sanificazione obbligatoria, le novità dell’ultimo DPCM
Detto ciò, come si pone l’ultimo DPCM in merito alla sanificazione obbligatoria? E’ bene chiarire che stiamo parlando del DPCM del 24 ottobre, e che nel frattempo potrebbero essere emanati altri. Tuttavia, non è affatto probabile che l’esecutivo ritorni sul tema, dal momento che è già stato disciplinato abbondantemente.
Lo stesso DPCM del 24 ottobre aggiunge poco a quello, davvero massiccio, del 26 aprile. Lo scopo di quest’ultimo era ambizioso: disciplinare in maniera dettagliata il comportamento degli attori economici (e non solo) in vista della fine del lockdown.
Ad ogni modo, il DPCM del 24 ottobre, in merito alla sanificazione obbligatoria, contiene solo una norma circa i mezzi di trasporto pubblico. Banalmente, essi devono essere sanificati giornalmente. In tal senso, si ravvisa la consapevolezza del rischio che l’uso dei mezzi pubblici comporta.
Sanificazione obbligatoria, quando dove come e perché
Dunque, per quanto riguarda la sanificazione dei locali pubblici, valgono le regole dettate dagli altri DPCM, e in particolare il già citato DPCM del 26 aprile.
Cosa si può dire, di certo, sulla sanificazione obbligatoria del locali pubblici?
In linea di massima, tutti i locali pubblici, o che comunque prevedano la frequentazione di persone, devono essere sanificati regolarmente. A seconda delle situazioni, però, cambiano modi e professionalità in ballo.
- La sanificazione deve essere giornaliera e professionale, ovvero realizzata da aziende accreditate e registrate, in tutti i locali sanitari.
- La sanificazione professionale, e una tantum, è obbligatoria sempre e comunque, dunque anche in locali non sanitari, se essi sono stati frequentati di recenti da un caso ufficiale di Covid-19.
- La sanificazione deve essere giornaliera ma non necessariamente professionale, dunque effettuata dallo stesso personale, in tutti i locali pubblici ma non sanitari (fermo restando l’eccezione di cui sopra.
In buona sostanza, uffici, aziende, ristoratori, bar possono incaricare gli stessi dipende di sanificare i locali giornalmente, senza fare riferimento ad esperti del settore.
Ciò è un compromesso, sia chiaro, ma utile a non gravare di costi eccessivi i decisori economici.
Va detto, poi, che l’azienda, ove incaricata, deve rilasciare un’apposita certificazione.
Un altro aspetto da considerare: certo, la sanificazione può essere condotta anche da persone comuni, ma la discriminante, in questo caso, è data dai prodotti. Essi devono essere realmente finalizzati alla sanificazione, secondo le indicazioni del Ministero. Insomma, non si può sanificare con “acqua e sapone”.
L’impegno di EdiliziAcrobatica
Che la sanificazione possa essere effettuata in modalità fai da te, non significa che debba essere fatta in modalità fai da te. Anzi, nella stragrande maggioranza dei casi non è la soluzione migliore. Anche perché è un impegno abbastanza complesso, non si tratta di “pulire e basta”.
Il consiglio, dunque, è di affidarsi a degli esperti.
Tra gli esperti, spicchiamo noi di EdiliziAcrobatica.
Ebbene, alla bisogna ci liberiamo di funi e corde, e scendiamo a terra per effettuare interventi di sanificazioni. Il nostro obiettivo, d’altronde, è recare beneficio ai nostri clienti… Ed effettuare una buona, rapida e conveniente sanificazione significa apportare un bel vantaggio, di questi tempi.
Il nostro servizio di sanificazione è all’altezza delle vostre aspettative, anzi probabilmente le supera. Il merito va alla partnership con Activa S.C., una vera e propria autorità in merito a pulizie, sanificazioni, disinfezioni.
A tutto ciò si aggiunge una selezione di prodotti che va oltre le indicazioni delle istituzioni. Stiamo parlando de Deos Dis e del Gloss Hygenic SA, che sono certificati dal Ministero della Salute e dall’Unione Europea.
Questi prodotti esercitano una significativa azione battericida e virucida. Inoltre, lasciano un bel profumo, in modo che i locali possano essere utilizzati subito dopo l’intervento (o quasi).
Dunque, per la sanificazione del tuo locale, scegli EdiliziAcrobatica.
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